Il mio bimbo piange di notte: perché?

Il pianto rappresenta il linguaggio del neonato, è l’unico modo che conosce per “dire la sua” nel mondo in cui si è ritrovato. Quando un bimbo piange, non significa necessariamente che stia male, spesso desidera solo chiederti qualcosa: cibo, aiuto, conforto o protezione. E se piange di notte?

Durante le ore notturne, così come di giorno, i motivi potrebbero essere tanti. Un pannolino da cambiare, il caldo o il freddo, i rumori di fondo ma anche lo stato d’animo dei genitori. Il tuo cucciolo è come una spugna: fa attenzione a non trasmettergli ansia e nervosismo.

Riconoscere il pianto

Per interpretare al meglio il pianto del tuo piccolo, ascoltane le caratteristiche. Il timbro, la durata e l’intensità possono aiutarti a comprendere i suoi bisogni. Genericamente si individuano 3 tipologie di pianto:

√ da fame: l’intensità all’inizio è bassa, diventa man mano più forte e ritmico
√ da dolore: molto intenso sin dall’inizio e costate, alternato da silenzio, inspirazioni e singhiozzi
√ da rabbia: simile a quello da fame, dall’intensità costante e dalla tonalità più bassa

Piange di notte dopo i 3 mesi

Se il tuo cucciolo ha superato i tre mesi e piange di notte, non lo fa necessariamente per fame. Secondo gli esperti, dopo il terzo mese il piccolo prende coscienza del fatto che la mamma è un essere indipendente da lui, autonomo. Ciò lo impaurisce: teme l’abbandono e quando si sveglia ha bisogno di sapere che la mamma è accanto a lui. L’unico modo per calmarlo sarà riempirlo di coccole, vedrai che ricomincerà a dormire.

Quando è preoccupante?

Se il bimbo piange di notte forte e a lungo, senza un motivo individuabile, consulta il pediatra. Il medico potrà aiutarti a individuare cosa lo infastidisce o gli provoca dolore.

Sei già mamma? Il tuo cucciolo piange di notte? Attendiamo consigli e suggerimenti!

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