Parto cesareo, quando diventa indispensabile

Il parto cesareo è sempre più ricorrente, ma è altrettanto necessario? Ci sono dei casi specifici in cui è l’unica soluzione accettabile, ma bisogna far attenzione a non considerarlo una “alternativa soft” al doloroso parto naturale, che resta il modo migliore per partorire.

Quand’è davvero indispensabile l’intervento? Nelle situazioni più gravi, in cui un parto naturale metterebbe a rischio la salute di mamma e bimbo: posizione podalica, placenta previa, sofferenza fetale e molto altro. Ecco tutti i casi in cui va eseguito un taglio cesareo.

Presentazione podalica

Se alla fine della gestazione il piccolo non è a testa in giù, ma esattamente al contrario, il medico proverà con delle manovre a farlo girare. Nel caso in cui fosse inamovibile, al 90% sarà eseguito un cesareo.

Parto gemellare

L’intervento, in caso di gemelli, dipende da tante cose. Se i bimbi dividono placenta e sacco amniotico, di solito va programmato un cesareo a 32 settimane. Con due placente e due sacchi, invece, la situazione va valutata caso per caso. Non è detto che i medici consiglino l’operazione.

Placenta previa e situazioni d’emergenza

Si interviene chirurgicamente in presenza della cosiddetta “placenta previa”, che ricopre totalmente o parzialmente l’orifizio uterino interno. Ci sono anche delle situazioni di emergenza, come i casi di preeclampsia (gestosi) o prolasso del cordone ombelicale durante il travaglio.

Feto con problemi di crescita

Il ritardo di crescita fetale, talvolta, spinge i medici a evitare il parto naturale.

Mamma con problemi di salute

Non è detto che lo stato generale di una futura mamma sia sempre del tutto a posto. Se la donna soffre di diabete, ad esempio, e il piccolo pesa oltre i 4 kg e mezzo, sarà indispensabile ricorrere al taglio cesareo. Lo stesso nel caso di infezioni come l’Herpes simplex genitale o l’HIV.

E se ho già partorito con il cesareo?

In molti danno come regola assoluta che una donna, se ha già partorito una o due volte con il cesareo, debba obbligatoriamente seguire questo metodo in caso di nuova gravidanza. In realtà l’intervento è fondamentale da tre cesarei in poi, o in altri casi specifici: rottura dell’utero, presenza di cicatrici longitudinali sull’utero dovute ad altre operazioni.

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