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Allattamento al seno significa allattamento a richiesta del neonato: sarà lui o lei a regolarsi andando diminuendo il numero delle poppate mano a mano che i mesi passano.
Ottima domanda! Innanzitutto pensa a ciò che mangiavano le mucche una volta e a ciò che mangiano adesso: un tempo solo esclusivamente erba, oggi mangimi e fitofarmaci… non è proprio l’ideale che la tua bambina assuma queste sostanze! Inoltre, recentemente (almeno una decina d’anni) si è scoperto che l’utilizzo troppo precoce di latte vaccino può provocare intolleranze alla caseina, una proteina di cui è ricco appunto questo tipo di latte. Tale intolleranze si continuano manifestare in età adulta: se ci pensi c’è una fascia d’età molto colpita da questa intolleranza, 20-30 anni, e corrisponde proprio al periodo in cui il latte vaccino veniva somministrato troppo precocemente ai neonati. Mi aggrego al consiglio del pediatra: prima dell’anno non utilizzarlo, poi prediligi un latte fresco e intero o, se ne hai possibilità, recati personalmente in un allevamento in cui esiste la cosiddetta mucca “da tata”, ovvero un mucca mantenuta solo ed esclusivamente ad erba, quindi con un’alimentazione che non può danneggiare la tua bambina. Mi raccomando: ricordati di pastorizzare il latte prima di utilizzarlo!
Ogni 4 settimane circa succede il cosiddetto scatto di crescita, ovvero il bambino cambia i ritmi delle poppate, richiede maggiormente il seno per preparare il nuovo latte che gli occorrerà i giorni successivi. Infatti, il latte cambia la propria composizione per adattarsi alle richieste del neonato. Verifica che il tuo bambino sia soddisfatto dopo la poppata, inzuppi di pipì almeno 5 pannolini nell’arco delle 24 ore e assume regolarmente peso nella verifica settimanale. Non impazzire a pesarlo quotidianamente: è uno stress inutile, ma invece ricordati di mangiare bene e bere molto, almeno 4-5 litri al giorno.
Purtroppo è un evento che capita molto frequentemente. L’unica cosa che ti posso consigliare è di assumere dei buoni integratori vitaminici, mangiare molta frutta e verdura e chiedere consiglio al tuo parrucchiere per utilizzare uno shampoo rinforzante. Se ti può rincuorare, quando finirai di allattare il capello sarà nuovamente forte e ne ricresceranno di nuovi, non resterai calva, fidati!!!
Ha ragione, è normale che il latte faccia “fiorire” la tua bambina di puntini rossi. Ma se tu hai notato che con alcuni cibi spuntano più facilmente dei puntini…cerca di non mangiare più quelle sostanze!! Non ti preoccupare, non le fanno male e non le danno fastidio, è solo una questione di estetica.
Assolutamente no, se non sono pericolosi per la mamma (quindi che vengano scelti accuratamente!) non lo sono neanche per il bambino.
No, certo che no. L’anestetico locale non va in circolo in tutto il corpo, ma solo localmente. Deve avvisare l’équipe medica che sta allattando cosicché utilizzino un anestetico senza adrenalina, può organizzarsi con le poppate in modo da attaccarlo al seno o tirarlo prima di entrare in sala operatoria e poi alla sua uscita tranquillamente. Se invece ci fosse necessità di utilizzare un’anestesia generale, il primo latte dopo l’intervento è meglio tirarlo e gettarlo via per eliminare la maggiore concentrazione di anestetico.
Il latte materno è importante soprattutto per i bambini pretermine. Di sicuro le puericultrici o infermiere ed ostetriche ti indirizzeranno verso la giusta via, ma comunque ti basta ricordare una semplice regola: se attacchi il bambino al seno il latte arriva. Nel tuo caso, per attaccare il bambino al seno direttamente passerà qualche tempo (deve crescere, rafforzarsi, essere in grado di respirare da solo …), quindi le sue veci le fa il tira latte che stimola il seno per la produzione.
Succede molto spesso ai bambini allattati al seno perché ingurgitano un grande quantitativo di aria. Può essere utile cercare di riattaccarli per qualche secondo per fargli bere qualche goccia di latte; assolutamente da evitare il limone! Sono molto rare le patologie legate al singhiozzo: come gli è venuto se ne andrà entro qualche minuto.
Assolutamente no!!!! Tu di a tua suocera che addirittura il succhietto si può tranquillamente utilizzare fino ai 3 anni di età del bambino senza avere ripercussioni sul fisiologico processo di dentizione. Inoltre, i bambini allattati a lungo al seno hanno meno possibilità d’insorgenza di carie perché non utilizzano appunto né succhietti né biberon
assolutamente no! un abbraccio luana http://www.inscientiafides.com/cellule_staminali.html
Carissima a volte la montata lattea di sviluppa dopo il 6 mese. come va adesso? scusi se non le ho risposto prima ma abbiamo avuto dei problemi con il server le mando un abbraccio http://www.inscientiafides.com/cellule_staminali.html
Carissima è possibile che il tuo latte sia meno nutriente e che davvero la tua bimba abbia la necessità di una integrazione. vai dal pediatra e presentagli il quadro. fammi sapere abbraccio
Sabrina prova a cambiare tettarella del bibe! abbraccio luana
Si, assolutamente. L’ormone dell’ossitocina che provoca contrazioni uterine viene rilasciato anche in seguito alla suzione del bambino al seno. È un dolore transitorio, va scemando in una decina di giorni dal parto e si acuisce con l’aumentare del numero di parti
In primis il carico di anticorpi che il latte materno ha in esclusività; poi è sempre pronto, alla giusta temperatura, assolutamente altamente digeribile, economico e lassativo. Crea un rapporto di simbiosi tra mamma e bambino (non per tutte questo rapporto è vissuto in modo positivo), non ha scadenza e si adatta alla crescita del bambino variando la propria composizione all’interno della stessa poppata, nell’arco della giornata e durante i mesi di vita.
L’ Organizzazione Mondiale della Sanità dice che l’allattamento al seno deve essere sostenuto come alimentazione esclusiva fino ai 6 mesi e protratta come complementare fino ai 2 anni oppure finché mamma e bambino desiderano. Il latte materno non è n vizio, non diventa acqua, non è privo di nutrimenti ma continua a cambiare a seconda dell’età del bambino.
Certo. La mamma ha una produzione massima di prolattina (e quindi di latte) nelle ore notturne.
Non è vero che è normale. Il dolore transitorio deve durare al massimo pochi secondi ed è concomitante all’attacco del bambino ma poi deve sparire. Controlla bene la posizione e l’attacco del bimbo al seno e chiedi aiuto al centro nascita o al consultorio per una valutazione della poppata e quindi correzione del dolore.
No, purtroppo le vecchie credenze popolari sono rimaste tali: a livello scientifico nessun alimento o bevanda aumenta la produzione del latte. Solo una buona suzione e un attacco a richiesta del bambino la incrementa.
Ricordiamo il principio fondamentale alla produzione del latte: più attacco il/i bambino/i più latte produco. Quindi se attacco a richiesta i gemelli, avrò una produzione di latte per 2 gemelli. Fondamentale è l’aiuto della tua famiglia nella gestione domestica: lavare, stirare, cucinare, pulire. Tu mamma devi accudire i tuoi bambini, allattarli, nutrirti e riposare in modo adeguato. La valutazione della crescita in prima istanza è attraverso la valutazione dei pannolini: 5 pannolini zuppi di pipì al giorno ti assicurano un apporto sufficiente di latte ai tuoi bambini.
Certo, deve soddisfare la sete.
Non esiste miglior pomata che spremere qualche goccia di latte sul capezzolo e per il seno non serve nessunissima crema.
Valuta la posizione tua, del tuo bambino, il modo in cui lui apre la bocca, il modo in cui lo tieni. Chiedi ad un operatore di aiutarti nella valutazione di questi elementi.
Don’t panic! Potrebbe essere uno scatto di crescita: un aumento delle poppate per aumentare la tua produzione di latte, legato ad un suo aumento del fabbisogno. Idratati, allattalo da coricata, alimentati e cerca di riposare delegando qualunque attività che tu possa delegare. Portarlo in fascia ti può aiutare notevolmente.
Prima cosa: prova! Nessuno può dire a priori se riuscirai o meno ad allattare senza averci mai provato!
Lavorando su un miglioramento dell’attacco e della posizione: pancia contro pancia, lei in asse (non tutta storta!), capezzolo all’altezza del naso …
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