Allattamento artificiale del neonato

“Così come l’organismo femminile riesce a iniziare e portare a termine una gravidanza, nonché a partorire, allo stesso modo è predisposto a nutrire per molti mesi uno, due e talvolta tre bambini. (…) La capacità di allattare non veniva messa in dubbio dalla maggior parte degli esseri umani fino a poco tempo fa, e infatti il latte della propria madre (o di un’altra donna) ha da sempre costituito il nutrimento dei neonati e dei bambini piccoli. (…) In questo senso, possiamo definire il latte materno una risorsa naturale, accessibile, sicura e sostenibile che garantisce la sopravvivenza della nostra specie senza minare le risorse energetiche del pianeta…” (P. Negri, Tutte le mamme hanno il latte)

E allora…come mai si è diffusa l’alimentazione artificiale? Come mai tanti dubbi, paure, complessi nei confronti di un gesto che dovrebbe essere del tutto naturale? Molte possono essere le risposte a queste domande: i cambiamenti sociali, l’emancipazione femminile, il ritmo incalzante che questa società impone anche in un momento che dovrebbe essere vissuto nella più totale calma e tranquillità…ma ora, fortunatamente, anche la società moderna ha capito quanto è importante l’allattamento naturale almeno per i primi 180 giorni del neonato. L’allattamento al seno può essere considerato la continuazione della gravidanza, la continuazione del rapporto mamma – bimbo anche all’esterno dell’utero. Deve (e sottolineo deve!) essere un momento piacevole, per entrambe: è il caso di rivalutarlo quando comincia essere solo una fonte di stress materno. Se pensiamo alle nostre nonne, ci dovremmo ricordare che la donna che aveva appena partorito, la puerpera, veniva esonerata per 40 giorni dai lavori domestici o nei campi o stalle,dormiva in una sua stanza tranquilla, si nutriva di ciò che le altre donne le preparavano e riposava. Questo ambiente è l’idillio per un buon avvio dell’allattamento: supporto, riposo, corretta alimentazione. Ai giorni nostri non è possibile chiedere tutto ciò (anche se in alcune culture è fortunatamente ancora diffuso!), ma almeno creare i presupposti per un ambiente ottimale ad accogliere una madre che allatta il proprio bambino: supporto, persone positive che capiscano i loro ruoli, riposo e giusta alimentazione.

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