Tutto sul cordone ombelicale

Il cordone ombelicale e la placenta sono fondamentali per la crescita del piccolo nel ventre materno. Costituiscono un sistema geniale che nutre e da ossigeno al feto per 9 mesi, attraverso il sangue in circolo nel cordone ombelicale, detto anche “sangue placentare”. 

Il sangue del cordone è prezioso perché ricco di cellule staminali, sfruttabili per la cura di numerose malattie. In molti paesi, infatti, è possibile prelevarlo dopo la nascita e depositarlo in apposite banche. In Italia può essere soltanto donato: chi desidera conservarlo per la propria famiglia deve rivolgersi a una banca estera.

Come nutre il bambino

Lungo in media 50 cm, il cordone o funicolo ombelicale contiene una vena e due arterie, protette dalla cosiddetta “gelatina di Wharton”, sostanza appiccicosa e avvolta da una membrana amniotica. La vena trasporta, dalla placenta al bimbo, del sangue rosso, ricco di ossigeno e sostanze nutritive. Le due arterie fanno il percorso inverso, rispedendo al mittente – la placenta – del sangue bluastro, a scarso contenuto d’ossigeno e composto da prodotti di scarto (urea, anidride carbonica e altro) generati dal metabolismo del piccolo.
La vena del cordone, dunque, trasmette al nascituro le sostanze ricevute dalla madre, nutrendolo, mentre le due arterie le restituiscono le sostanze di scarto. La futura mamma le espellerà attraverso feci, urina e polmoni. La placenta ha il ruolo di separare i circoli sanguigni – il sangue del bimbo non è quello della madre – e permettere gli scambi di ossigeno, sostanze nutritive e di scarto. Immaginala inoltre come un setaccio, in grado di filtrare i maggiori parassiti del sangue. La placenta, infine, produce gli ormoni utili alla gravidanza.

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